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Dieta proteica per depurare il fegato: funziona davvero?

Di recente ha fatto la sua comparsa una nuova dieta “detox”: la dieta proteica per depurare il fegato. Ma funziona davvero? Quali sono i rischi di un simile approccio? Quali sono le alternative per depurare il fegato?

Fegato grasso

Fegato ingrossato: attenzione, pericolo!

Epatomegalia: i sintomi

Con il termineepatomegalia si fa riferimento al fegato ingrossato. Il fegato è l’organo più voluminoso del corpo umano ed è composto da diversi lobi, può quindi ingrossarsi in modo omogeneo o eterogeneo. In ogni caso, l’epatomegalia si manifesta generalmente con alcuni sintomi:

  • fastidio all’addome e talvolta gonfiore;
  • sensibilità dell’organo al tatto;
  • urine scure;
  • nausea;
  • perdita di peso e appetito;

Epatomegalia: le cause

L’epatomegalia può avere molte cause diverse: steatosi epatica (alcolica o non alcolica), infiammazione epatica (virale, farmacologica o non virale), tumore epatico, insufficienza cardiaca, malattie del sistema immunitario, eccesso di ferro, ecc. (1)

Per questo motivo, in caso di epatomegalia, si raccomanda sempre vivamente di consultare il proprio medico per condurre delle indagini e fare una diagnosi.

La dieta proteica per depurare il fegato

Dieta proteica, fegato e perdita di peso

Una delle cause dell’epatomegalia è la steatosi epatica non alcolica (NASH) legata a una sindrome metabolica. In altre parole: il sovrappeso, o addirittura l’obesità, causano la malattia del “fegato grasso”, come nelle anatre e nelle oche alimentate per produrre il famoso paté del sud-ovest della Francia.

In questo contesto, una dieta orientata alla perdita di peso è una delle prime raccomandazioni per depurare il fegato (2).

Si noti che le diete iperproteiche possono essere adatte, in una certa misura, per perdere peso (ma non senza rischi, come vedremo più avanti), giacché consentono di mangiare quantità significative di alimenti (proteine animali) a bassa densità calorica. Si riduce quindi la fame senza assorbire troppe calorie.

In generale, tuttavia, una dieta non equilibrata, ricca di grassi saturi e zuccheri semplici, così come uno stile di vita sedentario, influiscono negativamente sulla salute del fegato. Un’alimentazione sana ed equilibrata ricca di grassi buoni, legumi e cereali integrali, proteine magre e molta frutta e verdura fresca rimane quindi la soluzione migliore (3).

Dieta proteica per depurare il fegato: i rischi

Come accennato precedentemente, le diete iperproteiche non sono prive di rischi. Già da diversi anni, le autorità sanitarie mettono in guardia sui pericoli di questo tipo di dieta per i reni : un’alimentazione troppo ricca di proteine può, ad esempio, causare calciuria (l’eliminazione di calcio con le urine, dovuta al filtraggio incessante del sangue per eliminare i prodotti della degradazione delle proteine).

Infatti, le proteine sono nutrienti che alterano l’l’equilibrio acido-base dell’organismoacidificandolo. È quindi necessario essere estremamente rigorosi e fare attenzione a consumare quantità significative di frutta e verdura fresca e idratarsi adeguatamente per evitare danni renali correlati a una dieta proteica.

Inoltre, altri studi hanno dimostrato che una dieta ricca di proteine comporta un aumento dei trigliceridi nelle cellule epatiche e dei marcatori della steatosi epatica alcolica.

E questo per un semplice motivo: il fegato è coinvolto direttamente nel metabolismo delle proteine. Una volta che le proteine degli alimenti sono state scomposte in aminoacidi nell’intestino, il fegato utilizza questi ultimi per produrre proteine per l’organismo.

Gli aminoacidi in eccesso possono quindi essere inviati ai muscoli o convertiti in urea ed escreti nelle urine. Durante la digestione, alcune proteine vengono altresì convertite in ammoniaca, un prodotto tossico che deve quindi essere smaltito dal fegato (4).

Ed è qui che sorge il problema: se si consumano troppe proteine, il fegato deve elaborare una quantità eccessiva di ammoniaca, che provoca un’infiammazione.

La dieta proteica è quindi una una buona idea in teoria, ma non in pratica, per depurare il fegato!

Le risposte alle tue domande sulla depurazione del fegato

Gli alimenti nemici del fegato

Il fegato svolge un ruolo chiave nel metabolismo dei grassi e degli zuccheri, pertanto alcuni alimenti possono aggravarne i problemi. Gli alimenti ricchi di grassi saturi e zuccheri aggiunti, come cibi fritti, piatti pronti e bevande zuccherate, devono essere evitati.

Depurare il fegato in modo naturale in tre giorni

Esistono molti metodi intesi a depurare il fegato in pochi giorni. Tuttavia, è essenziale comprendere che il fegato è un organo complesso che richiede tempo per rigenerarsi. Le diete o i metodi di depurazione del fegato in tre giorni possono essere inefficaci o addirittura pericolosi.

Quanto tempo ci vuole per depurare il fegato

Il tempo necessario per depurare il fegato dipende dalla gravità dei problemi epatici e dalla capacità rigenerativa dell’organo. È preferibile consultare un professionista sanitario per valutare lo stato della ghiandola e ottenere un consulto personalizzato.

Detox del fegato al naturale

È possibile sostenere la salute del fegato adottando uno stile di vita sano. Ciò include una dieta equilibrata, ricca di verdure, frutta e cereali integrali, nonché un’idratazione adeguata. Inoltre, alcuni alimenti come l’aglio (5), la curcuma (6) e il pompelmo sono considerati benefici per la salute epatica.

Depurazione del fegato: i rischi

Si deve evidenziare che alcuni metodi di depurazione del fegato, in particolare le diete estreme o l’uso di prodotti disintossicanti senza supervisione medica, possono presentare dei rischi per la salute. È importante cercare sempre degli approcci sicuri e consultare un professionista sanitario prima di depurare il fegato.

Farmaco per depurare il fegato in farmacia

Non esiste un farmaco specifico per depurare il fegato acquistabile in farmacia. Alcuni farmaci possono essere prescritti per il trattamento di specifiche condizioni epatiche, ma devono essere assunti sotto controllo medico e non devono essere utilizzati per depurare il fegato.

Come eliminare il grasso dal fegato in modo naturale

Per eliminare il grasso dal fegato in modo naturale, è fondamentale adottare un approccio generalizzato. Questo significa modificare la dieta per ridurre il consumo di grassi saturi e zuccheri aggiunti e praticare più attività fisica in maniera regolare. Una perdita di peso graduale e duratura può contribuire a ridurre il grasso accumulato nel fegato.

Malfunzionamento del fegato e aumento di peso

È importante notare che i problemi al fegato possono causare un aumento di peso nonché difficoltà a perdere peso. Una disfunzione epatica può alterare il metabolismo dei grassi e dei carboidrati, che può provocare un incremento del peso.

Detox del fegato: effetti collaterali

Quando intraprendono un percorso di disintossicazione del fegato, alcune persone possono sperimentare degli effetti collaterali, tra cui mal di testa, stanchezza, nausea e alterazioni dell’alvo. Se si verificano effetti collaterali persistenti o gravi, è importante consultare un professionista sanitario.

Rimedi naturali e rimedi della nonna per il fegato

Come spesso accade, per prendersi cura del fegato si può ricorrere ai tanti rimedi naturali delle nonne.

Tra questi

Carciofo

Contiene cinarina, un composto polifenolico di acido caffeico e acido chinico che aiuta il corretto funzionamento del fegato e la digestione stimolando la produzione di bile. Il carciofo è utilizzato fin dall’antichità, come infuso, per curare i disturbi digestivi (7).

Cardo mariano

Il suo nome scientifico è Silybum marianum e contiene in particolare della silimarina, una potente miscela di flavonoidi oggi utilizzata come trattamento fitoterapico per il trattamento di disturbi epatici e dispepsia. Si noti che la silimarina è anche un potente cocktail diantiossidanti molto studiato per le potenziali proprietà antinfiammatorie e anticarcinogeniche (8).

Picrorhiza Kurroa

Lasciamo i rimedi della nonna e spostiamoci a est, per ispirarci alla medicina ayurvedica e prenderci cura del nostro fegato con questa pianta medicinale, originaria della regione himalayana, che contribuisce a mantenere una sana funzionalità epatica (9).

Clorella

La clorella è un’alga verde unicellulare che vive in molti punti d’acqua dolce in tutto il mondo ed è stata identificata alla fine delXIX secolo da un botanico olandese. Ricca di lipidi buoni, proteine, clorofilla, vitamine, minerali e pigmenti specifici, la clorella contribuisce alla salute del fegato (10).

Per una cura detox efficace, quindi, non esiste niente di meglio che mangiare in modo sano ed equilibrato, idratarsi molto e magari sostenere la salute del fegato con infusi di piante medicinali tradizionali o una cura a base di integratori alimentari che forniscano i principi attivi di queste piante (come Liver Support Formula).

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Bibliografia

  1. KAUDE, Jüri V. et DELAND, Frank. Hepatomegaly. Medical Clinics of North America, 1975, vol. 59, no 1, p. 145-167.
  2. DUNN, Winston et SCHWIMMER, Jeffrey B. The obesity epidemic and nonalcoholic fatty liver disease in children. Current gastroenterology reports, 2008, vol. 10, no 1, p. 67-72.
  3. TOSHIMITSU, Kumiko, MATSUURA, Bunzo, OHKUBO, Ikuko, et al.Dietary habits and nutrient intake in non-alcoholic steatohepatitis. Nutrition, 2007, vol. 23, no 1, p. 46-52.
  4. https://www.liver.ca/wp-content/uploads/2020/10/Foie-et-alimentation.pdf
  5. GUAN, Min-Jie, ZHAO, Ning, XIE, Ke-Qin, et al.Hepatoprotective effects of garlic against ethanol-induced liver injury: A mini-review. Food and Chemical Toxicology, 2018, vol. 111, p. 467-473.
  6. TUNG, Bui Thanh, NHAM, Dong Thi, HAI, Nguyen Thanh, et al.Curcuma longa, the polyphenolic curcumin compound and pharmacological effects on liver. Dietary Interventions in Liver Disease, 2019, p. 125-134.
  7. KRAFT, K. Artichoke leaf extract—recent findings reflecting effects on lipid metabolism, liver and gastrointestinal tracts. Phytomedicine, 1997, vol. 4, no 4, p. 369-378.
  8. FLORA, Kenneth, HAHN, Martin, ROSEN, Hugo, et al.Milk thistle (Silybum marianum) for the therapy of liver disease. The American journal of gastroenterology, 1998, vol. 93, no 2, p. 139-143.
  9. SHETTY, Sapna N., MENGI, Sushma, VAIDYA, Rama, et al.A study of standardized extracts of Picrorhiza kurroa Royle ex Benth in experimental nonalcoholic fatty liver disease. Journal of Ayurveda and integrative medicine, 2010, vol. 1, no 3, p. 203.
  10. PANAHI, Yunes, GHAMARCHEHREH, Mohammad Ebrahim, BEIRAGHDAR, Fatemeh, et al.Investigation of the effects of Chlorella vulgaris supplementation in patients with non-alcoholic fatty liver disease: a randomized clinical trial. Hepato-gastroenterology, 2012, vol. 59, no 119, p. 2099-2103.

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