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I 5 migliori venotonici naturali

Gambe pesanti, vene varicose, vene dilatate... Contro l'insufficienza venosa, punta sulla fitoterapia e su combinazioni di piante efficaci.

Globuli rossi e bianchi che circolano in una vena

La venotonica per contrastare l'insufficienza venosa

L'insufficienza venosa è una patologia della circolazione sanguigna che colpisce principalmente le gambe. Quando si è piedi è particolarmente difficile contrastare la forza di gravità e il sangue fa fatica a salire verso il cuore. È una condizione che si riscontra più comunemente nelle donne.

Gonfiore dovuto a edema, gambe pesanti, vene varicose e vene dilatate, crampi... Sono tutti sintomi fastidioso che possono degenerare in conseguenze gravi: dalla flebite alla trombosi venosa, fino all'embolia polmonare. La fitoterapia può aiutarti ad agire sulle cause dell'insufficienza venosa, alleviare i sintomi e limitare i rischi di complicanze. Venotonica naturale che tonifica le pareti dei vasi sanguigni, riduce l'edema, fluidifica il sangue... La nostra panoramica su cinque piante essenziali!

Ippocastano, un venotonico sicuro ed efficace

L'ippocastano o castagno d'India, originario dell'Europa orientale, è spesso confuso con il suo lontano cugino: il castagno. Che errore! Non fanno nemmeno parte della stessa famiglia botanica... L'ippocastano ha qualità eccezionali nel combattere naturalmente l'insufficienza venosa (1). Tonifica le pareti delle vene, consentendo un più efficiente ritorno del sangue.

Inoltre, protegge l'impermeabilità delle vene e, in tal modo, riduce il rischio di comparsa degli edemi. Questi sono molto semplicemente caratterizzati da ritenzione idrica, specialmente alle caviglie, e quindi gonfiore doloroso. Ridando tono alle vene si facilita la circolazione e il ritorno venoso avviene correttamente. I ricercatori hanno persino scoperto che l'ippocastano offre benefici simili a quelli delle calze compressive! (2)

L'ippocastano ha anche il vantaggio di trattare efficacemente le complicanze, come le vene varicose. Sembrerebbe che l'escina sia il principio attivo all'origine dei benefici dell'ippocastano.

In pratica: l'ippocastano viene consumato sotto forma di integratori alimentari concentrati. Questi hanno il vantaggio di essere ricchi di escina e privi di esculina, una sostanza tossica presente nelle castagne. Per la cura di fondo, si consiglia di assumere l'ippocastano per un mese, e ripetere al manifestarsi dei sintomi. Fra questi integratori possiamo citare, ad esempio, l'Horse Chestnut Extract.

La vite rossa e i suoi potenti polifenoli

Per combattere l'insufficienza venosa con la vite rossa si impiega praticamente tutta la pianta. Le foglie contengono la quercetina. La buccia dell'uva rossa, il resveratrolo. Infine, i semi contengono proantocianidine.

La combinazione di tutti questi composti aromatici antiossidanti porta un vero sollievo dai sintomi associati all'insufficienza venosa (3). Che si tratti di un estratto di semi di uva rossa o di foglie di vite rosse, il gonfiore delle gambe diminuisce (4). Come le vene varicose, questi gonfiori dolorosi delle vene possono diventare sgradevoli e particolarmente gravi se non vengono curati.

In pratica: possiamo considerare una cura di vite rossa, estratti di foglie e semi d'uva per una bella sinergia di azioni sotto forma di integratori alimentari. C'è anche una tisana alla vite rossa, da bere calda tre volte al giorno. L'integratore Resveratrol, come dice il nome stesso, ti fornisce un supplemento di resveratrolo.

La corteccia di pino marittimo e il suo picnogenolo

Il pino marittimo, noto anche come pinastro, non viene utilizzato solo per ombreggiare le regioni meridionali. La sua corteccia contiene proantocianidine, polifenoli particolarmente raccomandati in caso di problemi circolatori alle gambe.

Questi composti sono raccolti sotto il nome di picnogenolo, oggi riconosciuto come un estratto a sé stante. Relativamente all'insufficienza venosa, il picnogenolo agisce su più livelli. Allevia i sintomi (5) mentre contribuisce a fluidificare il sangue limitando l'aggregazione piastrinica e a combattere la trombosi venosa (6). Protezione cardiovascolare piuttosto completa ed efficace.

In pratica: il picnogenolo è disponibile come integratore alimentare, generalmente sotto forma di compresse (ad esempio il Pycnogenol®).

Centella asiatica, l'alleata naturale delle vene

Centella Asiatica conosciuta anche come erba della tigre, o con il nome indiano Gotu Kola. La medicina ayurvedica le riconosce moltissime proprietà. I ricercatori hanno dimostrato che la Centella Asiatica offre enormi benefici in caso di insufficienza venosa (7): dà sollievo delle vene varicose, normalizza la pressione sanguigna, coadiuva il trattamento preventivo per la microangiopatia (una patologia circolatoria)...

Tali benefici sono attribuiti ad un alto contenuto di saponine attive, tra cui acido asiatico, acido madecassico e madecassoside.

In pratica: anche la Centella Asiatica trova la sua collocazione di diritto nella biblioteca degli integratori alimentari (ricordiamo il rinomato Centella asiatica).

Il meliloto e la sua cumarina

Il meliloto, o trifoglio odoroso, viene impiegato nella farmacopea europea tradizionale da tempo immemore. Fa parte della grande famiglia delle fabaceae, che un tempo si chiamavano legumi. A differenza dei suoi cugini, di cui si utilizzano prevalentemente i frutti (piselli, fagioli, ecc.), è il fiore di trifoglio dolce ad essere raccolto prima dell'essiccazione.

Questa pianta contiene infatti cumarina, che non paga di esalare una dolce fragranza molto apprezzata dai profumieri, apporta provati benefici alla circolazione del sangue e linfatica. Ciò consente quindi di ridurre i sintomi legati alle difficoltà circolatorie delle gambe, in particolare gli edemi alle caviglie (8). Il trifoglio odoroso presenta anche proprietà antinfiammatorie eaiuta a mantenere una buona flessibilità della parete delle vene.

In pratica: il trifoglio dolce essiccato viene consumato sotto forma di tisana, una volta al giorno. Si può anche trovare sotto forma di estratto, liquido o essiccato in capsule. Un corretto apporto di cumarina è anche disponibile con Lymphatonic, un potente venotonico naturale a base di trifoglio odoroso.

È importante specificare che le gambe pesanti possono essere sintomo di patologie più gravi. In caso di dubbio, è essenziale consultare un medico, che eseguirà una diagnosi e prescriverà un trattamento se necessario. In caso di sintomi fastidiosi, le piante possono aiutarti a limitare le difficoltà di circolazione nelle gambe e quindi a rendere la tua vita quotidiana più piacevole.

Bibliografia

  1. Pittler MH, Ernst E. Horse chestnut seed extract for chronic venous insufficiency. Cochrane Database Syst Rev. 2006 Jan 25;(1).
  2. Diehm C, Trampisch HJ, Lange S, Schmidt C. Comparison of leg compression stocking and oral horse-chestnut seed extract therapy in patients with chronic venous insufficiency. Lancet. 1996 Feb 3;347(8997):292-4.
  3. Sano, A., Tokutake, S. and Seo, A. (2013), Proanthocyanidin‐rich grape seed extract reduces leg swelling in healthy women during prolonged sitting. J. Sci. Food Agric., 93: 457-462.
  4. Monsieur R, Van Snick G. [Efficacy of the red vine leaf extract AS 195 in Chronic Venous Insufficiency]. Praxis (Bern 1994). 2006 Jan 25;95(6):187-90.
  5. Arcangeli P. Pycnogenol in chronic venous insufficiency. Fitoterapia. 2000Jun;71(3):236-44.
  6. Belcaro G, Cesarone MR, Rohdewald P, Ricci A, Ippolito E, Dugall M, Griffin M, Ruffini I, Acerbi G, Vinciguerra MG, Bavera P, Di Renzo A, Errichi BM, Cerritelli F. Prevention of venous thrombosis and thrombophlebitis in long-haul flights with pycnogenol. Clin Appl Thromb Hemost. 2004 Oct;10(4):373-7.
  7. Incandela L, Belcaro G, De Sanctis MT, Cesarone MR, Griffin M, Ippolito E, Bucci M, Cacchio M. Total triterpenic fraction of Centella asiatica in the treatment of venous hypertension: a clinical, prospective, randomized trial using a combined microcirculatory model. Angiology. 2001 Oct;52 Suppl 2:S61-7.
  8. Stefanini L. et al., Trattamento farmacologico e/o balneotherapico dell insufficienza venosa cronica, Gazz. Med. Ital., 1996, 155: 179-85.

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