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La formula chimica dell’amore… svelata per te

Desiderio, sesso o attaccamento dipendono da processi chimici che si verificano nel nostro organismo. SuperSmart ti svela la chimica dell’amore, in ogni fase dell’incontro amoroso.

Chimica dell’amore

L’incontro amoroso: un equilibrio tra noradrenalina e dopamina

Basta uno sguardo, un viso e/o un corpo la cui simmetria e i cui tratti corrispondono a dei criteri di bellezza di cui non siamo consapevoli e la nostra corteccia orbitofrontale si attiva, mentre la ghiandola surrenale rilascia noradrenalina.

Parente locale dell’adrenalina, questo messaggero chimico dello stress provoca uno stato emotivo generale: il cuore batte forte, le pupille che si dilatano, le guance si arrossano, l’appetito e il bisogno di dormire diminuiscono.

E questa scarica di noradrenalina causerebbe uno stato di shock e ci spingerebbe a fuggire, se la natura non fosse così perfetta. Accade, infatti, che al rilascio di questo composto organico segua una scarica di dopamina, l’ormone del piacere, che ci motiva e ci dà la forza di avvicinarci all’oggetto del desiderio perché l’avventura cominci e prosegua se c’è affinità… (1)

L’amplesso: un’esplosione ormonale

Il contatto è stato stabilito, i due partner compiono la danza nuziale spinti dall’istinto riproduttivo della specie che cerca di condurli all’amplesso (2).

A tal fine, la dopamina (sempre lei) è sostenuta dal testosterone e, in misura minore, dagli estrogeni, sia negli uomini che nelle donne. Per saperne di più sul testosterone, consulta il nostro articolo sui cinque migliori booster di testosterone nel blog. Il desiderio sarebbe, infatti, la conseguenza di uno squilibrio tra i cosiddetti meccanismi “eccitatori” (basati su dopamina, testosterone ed estrogeni) e i meccanismi definiti “inibitori” (basati su serotonina, prolattina e oppioidi in particolare).

In ogni caso, il rapporto sessuale ha due possibili effetti diretti:

  • il rilascio di dopamina in grandi quantità, specialmente se si raggiunge l’orgasmo;
  • la produzione di ossitocina, il famoso “ormone dell’attaccamento”.

La prima attiva il circuito di ricompensa: il partner è associato al piacere e alla ricompensa fisiologica; la sua assenza provoca mancanza. Il secondo, in modo diverso e più correlato all’infanzia, comporta attaccamento, quindi anche una mancanza legata all’assenza (3).

In entrambi i casi, è perciò assai probabile che la lontananza dalla persona amata provochi una reazione molto particolare: un calo dei livelli di serotonina… come nelle persone che soffrono di depressione. È la mancanza.

È interessante notare che il funzionamento ormonale e comportamentale degli innamorati è simile a quello dei tossicodipendenti (4)!

Dalla passione all’amore duraturo: quali composti chimici entrano in gioco?

Una volta esaurita questa prima fase passionale fatta di sesso, di cecità (non è l’amore che rende ciechi, ma l’ossitocina…), di mancanza e di incontri esplosivi, o la coppia si disintegra per ritrovare, con altri partner, l’esplosione ormonale del colpo di fulmine, o costruisce una relazione d’amore duratura… con il suo bagaglio di reazioni chimiche.

Al primo posto tra le sostanze legate alla costruzione di una relazione duratura si trova l’anandamide. Questo neurotrasmettitore prodotto dall’organismo contribuisce alla regolazione dell’umore, della memoria, dell’appetito, del dolore, della cognizione e delle emozioni (5).

Tuttavia, si è scoperto che questa molecola che esercita un’azione calmante sugli amanti e li mette in uno stato di tranquilla felicità non è altro che un cannabinoide endogeno!

Detto questo, non vi è nulla di magico né di eterno: per mantenere questi livelli di ossitocina, dopamina, anandamide e serotonina nell’organismo della persona amata, è necessario riprodurre, se possibile, le condizioni del loro rilascio iniziale. Per quanto riguarda la sessualità, alcune sostanze stimolanti naturali, come la damiana (dal nome latino Turnera aphrodisiaca), possono costituire peraltro un buon sostegno.

Gentilezza, gesti affettuosi, sguardi e parole dolci, attimi di momentanea follia, momenti esclusivi a due, ammirazione reciproca, condivisione, danza, abbracci, ecc.: le manifestazioni di affetto e tenerezza sono dunque, in definitiva, i principali motori di una relazione duratura.

Bibliografia

  1. https://www.radiofrance.fr/franceculture/portrait-chimique-de-votre-cerveau-amoureux-8439109
  2. LEONTI, Marco et CASU, Laura. Ethnopharmacology of love. Frontiers in pharmacology, 2018, p. 567.
  3. BERLOW, Yossi. Biochemistry ofthe Human Orgasm.
  4. KLURFAN, Gustavo. “Toxicomanic” passion for an object: the sexual relation exists. In : Lacan and Addiction. Routledge, 2018. p. 119-130.
  5. DI MARZO, Vincenzo, FONTANA, Angelo, CADAS, Hugues, et al.Formation and inactivation of endogenous cannabinoid anandamide in central neurons. Nature, 1994, vol. 372, no 6507, p. 686-691.

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