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Ecologia: quali integratori rispettano di più l'ambiente?

Anche gli integratori alimentari si impegnano a rispettare il nostro meraviglioso pianeta blu. Scopri quali sono gli integratori alimentari davvero in grado di ridurre la tua impronta ecologica e il tuo impatto sugli ecosistemi.

2021-04-21
Adulto che affida a un bambino il pianeta Terra

Perché scegliere integratori che rispettino l'ambiente?

Di fronte al riscaldamento climatico globale, all'esaurimento delle risorse naturali o all'estinzione di alcune specie, le problematiche ambientali occupano ormai un posto predominante nelle nostre società (1-2). Dal momento che queste ultime sconvolgono in profondità i nostri modelli economici e sociali, occorrono nuove proposte da parte di tutti i settori di attività, che rispondano efficacemente alle sfide di domani.

Per tutte queste ragioni, alcuni produttori di integratori alimentari stanno imboccando la strada della transizione ecologica, offrendo formule più rispettose dell'ambiente. Vengono quindi prese in considerazione differenti strategie d'azione come: limitare l'uso dei prodotti di origine animale, dare la priorità alle filiere corte, ricorrrere all'agricoltura biologica e sostenibile...

Gli integratori alimentari derivanti dalla pesca sostenibile

Il mare, una risorsa inesauribile? Non proprio. Pratiche come la pesca troppo intensiva, la pesca a strascico o la cattura di specie a rischio di estinzione interferiscono con la rigenerazione naturale degli ecosistemi marini. Per contrastare questo fenomeno, la pesca sostenibile mira a mantenere la continuità del patrimonio marino. In particolare, si tratta di una pesca più selettiva, che rispetta le stagioni e che non utilizza metodi che distruggono l'ambiente acquatico. Un'iniziativa che gli integratori alimentari ecologici intendono valorizzare!

Un esempio? Gli integratori di omega-3. Gli acidi grassi polinsaturi EPA e DHA, di origine marina, vengono estratti principalmente dal pesce azzurro (3). Il ricorso a una pesca sostenibile garantisce quindi il rispetto delle quote di mercato e di specifiche rigorose. Gli integratori a base diolio di pesce certificati Friend of the Sea® (come Super Omega 3) mostrano una reale propensione per la tutela dell'ambiente marino.

Come alternativa ingegnosa alle sardine e agli sgombri, il Calanus rappresenta una risorsa biologica assolutamente considerevole in termini di biomassa. Questa specie di zooplancton, raccolta nel Mar Glaciale Artico, fa anche parte della strategia bioeconomica dei paesi scandinavi. Il suo olio, benefico per il cuore, si sta facendo largo fra gli integratori di omega-3 (come nell'integratore Arctic Plankton Oil) (4).

L'acido palmitoleico (omega-7), meno noto al grande pubblico, è un acido grasso monoinsaturo relativamente raro nei regni animale e vegetale (5). Presente nella noce di macadamia o nel frutto dell'olivello spinoso, si trova anche nell'acciuga in proporzioni notevoli. Privilegiare uno sfruttamento sostenibile e in particolare di specie selvatiche (come nel caso dell’estratto di pesce Provinal® che compone Palmitoleic Acid) è una scelta ecologica particolarmente felice.

Gli integratori di origine vegetale (100% vegani)

Più in generale, l'uso massiccio di prodotti di origine animale ha un forte impatto sulla nostra impronta ecologica. Nell'agricoltura francese, ad esempio, il 75% delle emissioni di gas serra proviene esclusivamente dall'allevamento. Anche il problema della deforestazione si pone in molti paesi differenti: i terreni boschivi vengono disboscati per creare nuove aree di pascolo o per coltivare cereali per il bestiame.

Oggi gli integratori alimentari stanno cercando di cambiare le cose offrendo formule interamente vegane e lasciando il posto d'onore a sostanze vegetali (come CDP Colina, Cran-Max® o Triple C).

Ingredienti di origine animale per la vitamina D? Si può fare di meglio! Benché in genere gli integratori di vitamina D3 abbiano come base l'olio di fegato di merluzzo o la lanolina, un grasso ricavato dalla lana di pecora, stanno emergendo formule vegane innovative (6). Alcuni integratori utilizzano infatti alghe marine non OGM (come Vegan D3). Lasciando finalmente stare gli animali.

Alcuni produttori vanno anche oltre, valutando da vicino le tecniche di raccolta. Preservando l'integrità dei fusti principali e delle radici delle piante, si accertano di lasciare ad alcune specie la possibilità di rigenerarsi. L'artiglio del diavolo presente in Super Harpagophytum, ad esempio, è oggetto di un raccolto controllato e sostenibile, effettuato in modo tradizionale dai membri della tribù Khwe. Ricordiamo che le proprietà di questa pianta mantengono l'appetito e la salute dell'apparato digerente.

Prodotti biologici e locali al servizio di un'integrazione più verde

Abuso di pesticidi, additivi chimici, OGM... L'agricoltura biologica esclude queste pratiche dai suoi metodi di lavoro per preservare sia la salute umana che la biodiversità (7). Se è vero che le nostre pietanze sono sempre più biologiche, molti integratori si stanno ora unendo a questo movimento (comeOrganic Moringa Leaf, a base di foglie di moringa biologica).

I consumatori locali possono stare tranquilli, anche le filiere corte vengono privilegiate. Riducendo l'impronta energetica legata ai trasporti nonché il numero di intermediari, ripristinando i legami sociali, gli integratori alimentari “locali” limitano il loro impatto ambientale sostenendo l'economia dei territori (come.

La gestione sostenibile dell'olio di palma

Olio di palma, vogliamo parlarne? Di fronte a una richiesta sempre crescente, diverse migliaia di ettari di foresta vengono disboscati ogni giorno nel Sud-est asiatico e in Africa per coltivare queste famose palme. La flora e la fauna locali vengono colpite per effetto domino: l'illustrazione più eclatante di questo fenomeno rimane sicuramente la folgorante estinzione degli orangutàn, improvvisamente scacciati dal loro habitat naturale (8).

Realizzati in gran parte con olio di palma non sostenibile, gli integratori alimentari di PEA (un acido grasso bioattivo) non fanno altro che contribuire a questa distruzione. Fortunatamente, alcuni integratori hanno optato per l'olio di palma prodotto in modo sostenibile, come PEA, il cui olio è certificato RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil, vale a dire in conformità con la Tavola rotonda per l'olio di palma sostenibile).

Bibliografia

  1. Naeem S, Chazdon R, Duffy JE, Prager C, Worm B. Biodiversity and human well-being: an essential link for sustainable development. Proc Biol Sci. 2016;283(1844):20162091. doi:10.1098/rspb.2016.2091
  2. Rossati A. Global Warming and Its Health Impact. Int J Occup Environ Med. 2017;8(1):7-20. doi:10.15171/ijoem.2017.963
  3. Swanson D, Block R, Mousa SA. Omega-3 fatty acids EPA and DHA: health benefits throughout life. Adv Nutr. 2012;3(1):1-7. doi:10.3945/an.111.000893
  4. Schots PC, Pedersen AM, Eilertsen KE, Olsen RL, Larsen TS. Possible Health Effects of a Wax Ester Rich Marine Oil. Front Pharmacol. 2020;11:961. Published 2020 Jun 26. doi:10.3389/fphar.2020.00961
  5. Frigolet ME, Gutiérrez-Aguilar R. The Role of the Novel Lipokine Palmitoleic Acid in Health and Disease. Adv Nutr. 2017;8(1):173S-181S. Published 2017 Jan 17. doi:10.3945/an.115.011130
  6. Jäpelt RB, Jakobsen J. Vitamin D in plants: a review of occurrence, analysis, and biosynthesis. Front Plant Sci. 2013;4:136. Published 2013 May 13. doi:10.3389/fpls.2013.00136
  7. Mie A, Andersen HR, Gunnarsson S, et al. Human health implications of organic food and organic agriculture: a comprehensive review. Environ Health. 2017;16(1):111. Published 2017 Oct 27. doi:10.1186/s12940-017-0315-4
  8. Giam X. Global biodiversity loss from tropical deforestation. Proc Natl Acad Sci U S A. 2017;114(23):5775-5777. doi:10.1073/pnas.1706264114

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