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Come vengono prodotti gli integratori alimentari?

Vuoi sapere come nascono gli integratori? SuperSmart ti svela le diverse fasi della produzione di un integratore alimentare.

2024-08-14
Fabbricazione di integratori alimentari

Un integratore alimentare è prima di tutto un’idea.

L’azienda specializzata in integratori alimentari decide innanzitutto di progettare un nuovo prodotto. Può trattarsi di una sostanza singola (ad esempio un integratore di zinco orotato) o una formula che combina diversi composti (ad esempio una formula sinergica per i capelli). Obiettivo dell’integratore: rispondere a un’esigenza di salute o un’esigenza estetica particolare, immettere sul mercato una sostanza richiesta dalla clientela, ecc.

Da SuperSmart, l’idea finale dell’integratore nasce da una decisione presa dalla direzione con il direttore scientifico e il responsabile degli acquisti. Le scelte adottate si basano sempre sugli ultimi studi scientifici avviati (sperimentazioni, prove cliniche, ecc.). Vengono inoltre fissati la selezione delle materie prime e i dosaggi per ottenere effetti potenti e una sicurezza ottimale.

Entrano in gioco i laboratori di produzione

Una volta convalidata l’idea, l’azienda organizza la realizzazione dell’integratore con uno dei suoi laboratori di produzione. Questi laboratori assicurano la fabbricazione concreta dei prodotti, a cominciare dall’incapsulamento delle materie prime selezionate.

Focus sulle materie prime degli integratori (vitamine, estratti vegetali, ecc.)

Diamo un’occhiata ai materiali di base degli integratori. Le materie prime possono provenire da due tipi di fornitori: direttamente dai produttorio dai distributori (generalmente capaci di offrire volumi più grandi). Origine degli ingredienti, purezza, modalità di raccolta, biodisponibilità… SuperSmart tiene conto di tutti i criteri.

Tra le materie prime si annoverano vitamine, minerali, microrganismi dei probiotici, ecc. La vitamina C in commercio, ad esempio, di solito è ottenuta dal mais o dal grano, il cui amido viene trasformato in glucosio da cui si ottiene il sorbitolo, destinato a essere convertito in acido 2-acetone-chetogulonico ristrutturato per ottenere la famosa vitamina. La vitamina C viene infine purificata mediante ricristallizzazione.

Per quanto riguarda le piante, si distingue tra polveri ed estratti. Nel primo caso, la pianta viene essiccata e macinata per ottenere la polvere da setacciare. Nel secondo caso, i principi attivi vengono estratti tramite macerazione della pianta (macinata in un solvente). L’estratto liquido così ottenuto viene quindi eliminato dal solvente mediante essiccazione, al fine di ottenere l’estratto secco propriamente detto (1). SuperSmart, da parte sua, punta essenzialmente sugli estratti. Infatti, questi offrono il grande vantaggio di poter essere titolati, ossia di presentare una quantità precisa (e parametrabile) di principi attivi: il nostro estratto di ginseng, ad esempio, è standardizzato al 30% di ginsenosidi. E grazie alla titolazione, la sua quantità di ginsenosidi non varia da una confezione all’altra o da un lotto all’altro.

Nota: alcuni integratori a base di erbe possono essere anche commercializzati in forma liquida (è il caso del nostro estratto liquido di Desmodium o di una delle nostre formule stimolanti).

Creazione delle capsule e ruolo degli eccipienti

Il laboratorio di produzione, come si è detto, ha il compito di incapsulare le materie prime (tramite un’opercolatrice) o di fabbricare una compressa (tramite una macchina comprimitrice). A tale scopo, combina generalmente le materie prime con gli eccipienti.

Gli eccipienti possono svolgere diversi ruoli: facilitare il riempimento delle capsule nelle macchine, fungere da supporto per i nutrienti, solubilizzare una sostanza idrofoba in una soluzione, prolungare la conservazione di un principio attivo, ecc. Si noti che SuperSmart seleziona degli eccipienti naturali (gomma d’acacia, farina di riso, ecc.) e privilegia, se possibile, l’assenza di eccipienti.

Alcuni integratori sono inoltre dotati di capsule gastroresistenti come le DRCaps™, utilizzate per molti probiotici – questo tipo di capsula consente infatti di ottimizzare la sopravvivenza dei microrganismi fino al loro arrivo nell’intestino (2).

Naturalmente, il contenuto degli integratori è sottoposto ad analisi rigorose durante la fabbricazione e ogni prodotto è dotato di un certificato di analisi (peraltro pubblicato sistematicamente sulle schede dei prodotti SuperSmart).

Fabbricazione degli integratori: le ultime fasi prima della commercializzazione

Il laboratorio procede quindi a un eventuale confezionamento in blister e in flacone delle capsule o delle compresse. I flaconi sono etichettati, sigillati e imballati prima di essere portati in un magazzino specializzato, che centralizza la produzione dei vari laboratori. Il nuovo integratore può ora essere commercializzato, su Internet o in negozio.

Per i negozi online di integratori alimentari, rimane ancora da pubblicare la scheda prodotto dettagliata del prodotto sul sito web. I clienti interessati potranno quindi effettuare l’acquisto, ricevere la consegna e godere dei benefici per la salute dell’integratore appena progettato.

Bibliografia

  1. Abubakar AR, Haque M. Preparation of Medicinal Plants: Basic Extraction and Fractionation Procedures for Experimental Purposes. J Pharm Bioallied Sci. 2020 Jan-Mar;12(1):1-10. doi: 10.4103/jpbs.JPBS_175_19. Epub 2020 Jan 29. PMID: 32801594; PMCID: PMC7398001.
  2. Wang G, Chen Y, Xia Y, Song X, Ai L. Characteristics of Probiotic Preparations and Their Applications. Foods. 2022 Aug 16;11(16):2472. doi: 10.3390/foods11162472. PMID: 36010472; PMCID: PMC9407510.

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