Probiotico vaginale: quale scegliere per la tua flora intima?
Cerchi il miglior probiotico per la tua flora vaginale? Scopri come prenderti cura di questo microbiota sconosciuto che tuttavia svolge un ruolo cruciale nella salute intima.
Cos'è il microbiota vaginale?
Il microbiota vaginale corrisponde all'insieme dei microrganismi che coesistono nella vagina. In parole povere, il microbiota vaginale è per la sfera intima ciò che il microbiota intestinale è per il nostro intestino!
Svolge una duplice funzione: proteggere la mucosa vaginale dagli agenti patogeni rivestendola con un biofilm e mantenere il pH entro il giusto intervallo (tra 3,5 e 4,5).
Questo prezioso ecosistema garantisce la buona salute della vagina, ma talvolta è affetto da squilibri: si parla allora di disbiosi. Questa è generalmente causata da fattori ormonali o ambientali come l'assunzione di farmaci, lo stress, la stanchezza o un'igiene intima inadeguata.
Permettendo ad alcuni ceppi batterici di prendere il sopravvento, la disbiosi vaginale crea un ambiente favorevole per la comparsa di alcuni disturbi ginecologici o urinari. Se diventano ricorrenti, tali disturbi influenzano profondamente il comfort genitale e la vita sessuale della donna.
Questi microrganismi sani che popolano la flora vaginale
200: questo è all'incirca il numero delle diverse specie batteriche registrate ad oggi nell'ambiente vaginale. In realtà, un microbiota intimo sano presenta una scarsa diversità.
È infatti caratterizzato da una stragrande maggioranza di batteri lattici (lattobacilli), che rappresentano quasi il 90 % della sua composizione. Questo battaglione protettivo costituisce la cosiddetta flora di Döderlein.
Sebbene ogni profilo sia unico, una donna presenta solitamente tra 1 e 4 ceppi dominanti tra Lactobacillus jensenii, Lactobacillus gasseri, Lactobacillus crispatus e Lactobacillus iners.
Fra gli altri colonizzatori lattici benefici sono presenti anche L. acidophilus, L. casei, L. Plantarum, L. rhamnosus o L. salivarius, che si trovano contemporaneamente in varie regioni del corpo (come la cavità orale o il tratto digestivo).
Nota: la composizione della flora vaginale dipende molto dalle secrezioni estrogeniche. Può quindi variare notevolmente durante il ciclo mestruale, la gravidanza o durante la menopausa.
Probiotico vaginale: quale scegliere?
Lo scopo di un probiotico vaginale è ristabilire la flora fisiologica con microrganismi "amici", al fine di ricostituire un ambiente armonioso.
Per un'efficacia ottimale, è quindi necessario privilegiare i lattobacilli sopra menzionati. Si noti che anche altre specie di batteri lattici, come i bifidobatteri (utilizzati tra l'altro per la fermentazione degli yogurt), aderiscono alle pareti vaginali e traggono anch'essi beneficio dalla cura microbiotica.
Se la scelta dei batteri è importante, favorire il loro impianto all'interno della mucosa lo è altrettanto. Per facilitare questa delicata operazione, ti suggeriamo di optare per una formula contenente prebiotici, sostanze che mirano a nutrire e sostenere lo sviluppo di batteri salutari.
Infine, i probiotici vaginali possono essere assunti in due modi: per via vaginale (attraverso gli ovuli) o per via orale (capsule, compresse...). Mentre la prima modalità risulta essere la più diretta, la seconda appare molto più pratica. Si tratta quindi di una preferenza personale.
Combinando 5 ceppi lattici riconosciuti (Lactobacillus rhamnosus, Bifidobacterium lactis, Lactobacillus salivarius, Lactobacillus acidophilus e Lactobacillus casei), l'integratore microbiotico orale Vaginal Health combina in un'unica formula i "batteri buoni" del microbiota vaginale, con un elevato apporto di 5 miliardi di microrganismi per capsula. Contiene inoltre dei frutto-oligosaccaridi, zuccheri che il nostro organismo non è in grado di digerire, per sostenerne efficacemente la crescita.
Le buone abitudini per prendersi cura della propria flora intima
Anche alcuni piccoli accorgimenti quotidiani possono contribuire all’equilibrio della flora vaginale:
- evita le lavande vaginali, che disturbano il microbiota intimo e impediscono alla vagina di svolgere le sue naturali funzioni di autopulizia;
- effettua la pulizia delle parti intime una volta al giorno (né più né meno) con un sapone delicato o surgrassante. Evita invece le formule antisettiche e i lavaggi frequenti con acqua e sapone che alterano il film idrolipidico cutaneo, al fine di preservare una buona popolazione batterica;
- cerca di eliminare il fumo. La nicotina tende infatti ad abbassare i livelli di estrogeni, indispensabili allo sviluppo dei lattobacilli;
- riduci il consumo di zucchero. Sebbene il legame tra alimentazione e disbiosi vaginale non sia ancora chiaro, una dieta iperglucidica favorirebbe la proliferazione di lieviti (come la Candida albicans);
- non assumere antibiotici nell'automedicazione. Alcuni tipi di trattamenti antibiotici, pur necessari talvolta per contenere un'infezione batterica, possono alterare o intaccare la flora vaginale. Se sei naturalmente sensibile alle infezioni urogenitali come la vaginite o la micosi, parlane con il tuo medico che saprà prescriverti coadiuvanti per la prevenzione;
- per evitare un'eccessiva macerazione e favorire la respirazione delle zone genitali, cerca di dormire senza biancheria intima (o con un intimo comodo).
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