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Berberina: tutto ciò che c'è da sapere sul suo potenziale antidiabetico!

Non avete forse mai sentito parlare degli integratori di berberina. Tuttavia, questo principio attivo naturale è utilizzato a fini terapeutici da diversi anni, in particolare nella medicina tradizionale asiatica. Oggi gli scienziati s'interessano in modo particolare alle proprietà e ai benefici della berberina per il suo effetto sul diabete di tipo 2...

Berberina

Che cos'è la berberina?

La berberina è un principio attivo naturale che prende il nome dalle piante dalle quali è stata estratta per la prima volta: le berberidacee. Tra queste una delle più note è il crespino comune, nome scientifico Berberis vulgaris. Il crespino comune è un arbusto che produce piccole bacche all'interno delle quali si trova la berberina. Nonostante attualmente venga principalmente estratta dalle bacche del crespino comune, la berberina è stata individuata anche all'interno di altre berberidacee, tra cui le specie Berberis aristata e Berberis petiolaris. È stata scoperta anche in altre famiglie di piante, soprattutto all'interno delle Ranunculacee (Coptis chinensis, Coptis teetaecc.), delle Papaveracee (Chelidonium malus, Sanguinaria canadensisecc.), delle Menispermacee (Tinospora cordifoliaecc.), delle Rutacee (Phellodendron amurenseecc.), delle Fumariacee e delle Annonacee.

Perché ha suscitato l'interesse degli scienziati?

La famiglia botanica delle berberidacee, che contiene la berberina, è ampiamente rappresentata nella farmacopea tradizionale asiatica. Nella fattispecie, si ritrovano diverse berberidacee nei trattati di medicina cinese e ayurvedica. Queste piante medicinali vengono tradizionalmente utilizzate per la loro azione antidiarroica, antimicrobica e antiprotozoaria. Grazie al progresso della scienza, questa potente azione anti-infettiva ha potuto essere attribuita a diversi principi attivi tra cui la berberina. Con il passare degli anni e delle ricerche, questo principio attivo naturale ha poi rivelato numerosi altri benefici, in particolare l'azione sul diabete di tipo 2. A tal proposito, avrete forse sentito parlare del legame tra la berberina e la metformina, questo antidiabetico orale correntemente utilizzato per la sua azione iniziale sul diabete di tipo 2. Ve ne parliamo più approfonditamente nel paragrafo successivo.

Qual è il legame tra la berberina e la metformina?

Le ricerche condotte sulla berberina mostrano che questo principio attivo naturale ha un'azione comparabile alla metformina. Considerato come il trattamento di base del diabete di tipo 2, questo antidiabetico orale ha infatti la stessa modalità d'azione della berberina: un'azione anti-iperglicemica. In altre parole, la metformina e la berberina agiscono tutte e due per abbassare il tasso di zucchero nel sangue e quindi evitare le iperglicemie caratteristiche del diabete di tipo 2. Gli studi mostrano che questi due principi attivi intervengono nell'organismo mediante complessi meccanismi differenti. Ne descriveremo in dettaglio alcuni nel paragrafo successivo. Gli attuali dati scientifici suggeriscono che la berberina potrebbe essere un'alternativa interessante alla metformina. Diversi studi hanno infatti confrontato l'efficacia di questi due principi attivi ed evidenziato risultati in favore dell'utilizzo della berberina per ridurre il tasso di glucosio nel sangue nei pazienti diabetici di tipo 2.

Quali sono le proprietà della berberina?

Considerati gli effetti similari alla metformina, la berberina è stata oggetto di numerosi studi scientifici in questi ultimi anni. Senza pretendere di essere esaurienti, i paragrafi successivi presentano le ultime scoperte dei ricercatori.

Azione antiossidante. Come numerosi fitonutrienti, la berberina agisce come un antiossidante naturale. Questo significa che è in grado di opporsi allo stress ossidante o ossidativo. Caratterizzato da un accumulo di specie reattive all'interno dell'organismo, questo fenomeno è all'origine di numerosi danni cellulari. È anche implicato nell'invecchiamento cellulare.

Azione antiage. Grazie alle sue proprietà antiossidanti, la berberina può anche contribuire alla difesa dell'organismo, prevenire alcune infezioni e avere effetti anti-invecchiamento. È peraltro per questo motivo che la berberina entra nella composizione degli integratori alimentari anti-age come la formulazione Longevity Nutrients. Questa associa nella fattispecie un estratto di Phellodendron amurense standardizzato a un estratto di mela standardizzato in polifenoli e a un estratto di reishi standardizzato in polisaccaridi. Questo integratore anti-age è molto più efficace della berberina, ha una struttura chimica che gli consente di associarsi facilmente ad altri principi attivi per aumentarne gli effetti.

Azione anti-infettiva. Piante contenenti la berberina, le berberidacee, sono apprezzate in Asia per le loro virtù anti-infettive. Gli studi mostrano che la berberina è in grado di contrastare lo sviluppo di un certo numero di agenti infettivi. Vanta ad esempio proprietà antibatteriche contro gli stafilococchi, gli streptococchi e le salmonelle. Sembra anche agire contro altri parassiti con un'azione antiamebica e antiprotozoaria.

Azione anti-infiammatoria. È inoltre in grado di contrastare le reazioni infiammatorie indotte dagli agenti infettivi. Diversi studi hanno infatti dimostrato che la regolare assunzione alimentare di berberina può contribuire a ridurre le risposte infiammatorie.

Azione antidiabetica. Come accennato precedentemente, la berberina condivide la stessa azione anti-iperglicemica della metformina. Gli studi dimostrano che è in grado di diminuire il tasso di glucosio del sangue in diversi modi. I ricercatori hanno messo in evidenza in particolare la sua azione su un enzima implicato nel metabolismo del glucosio: l'AMPK. Permettendo l'attivazione di questo enzima, la berberina aumenta la sensibilità all'insulina e favorisce l'assorbimento e l'utilizzo del glucosio all'interno dell'organismo. Secondo alcuni studi, consentirebbe anche di regolare la gluconeogenesi, un meccanismo che conduce alla sintesi del glucosio a livello del fegato. Di conseguenza, le diverse azioni della berberina consentono di ridurre il tasso di glucosio nel sangue e quindi di contrastare le iperglicemie caratteristiche del diabete di tipo 2.

Potenziale ipolipemizzante. Grazie alla sua azione attivatrice sull’AMPK, la berberina sembra anche poter migliorare il profilo lipidico diminuendo i tassi di trigliceridi e di colesterolo nel sangue.

Quali sono i benefici della berberina?

Date le numerose proprietà, la berberina è una molecola dal notevole potenziale terapeutico. Senza essere esaustivi, i paragrafi sottostanti elencano i suoi utilizzi terapeutici tradizionali e gli utilizzi più recenti.

Malattie infettive. In Asia, le berberidacee sono utilizzate da numerosi anni per prevenzione e nel trattamento di alcune malattie infettive. Nella fattispecie sono impiegate per contrastare gli agenti infettivi all'origine della diarrea.

Diabete di tipo 2. Da alcuni anni, la berberina suscita in particolar modo l'attenzione dei ricercatori per la sua azione antidiabetica simile a quella della metformina. Costituisce un punto importante non trascurabile per l'assistenza di un numero crescente di pazienti diabetici. Nel 2014 gli specialisti stimavano che il diabete di tipo 2 interessasse oltre 400 milioni di persone nel mondo, senza contare la parte importante di diabetici non diagnosticati.

Disturbi metabolici. Al di là del suo interesse per l'azione sul diabete di tipo 2, può contribuire a contrastare numerosi altri disturbi metabolici. Nella fattispecie, può contribuire a prevenire le complicazioni legate al sovrappeso e all'obesità.

Steatosi epatica non alcolica. Recentemente diversi studi hanno dimostrato la sua azione nella prevenzione e nel trattamento della steatosi epatica non alcolica. Più conosciuta con l'acronimo inglese NASH, questa infiammazione del fegato è dovuta a uno stoccaggio anomalo dei grassi a livello delle cellule epatiche. In pochi anni, la NASH è diventata una problematica al centro dell'attenzione della sanità pubblica come ne testimoniano i numerosi articoli comparsi sul soggetto. "Malattia della soda", "Malattia del cibo spazzatura", "Mal del secolo", ecc. i titoli sulla NASH fanno riferimento alla sua causa principale ovvero l'evoluzione dei nostri modi di vita, nella fattispecie con il successo dei fast-food e dei prodotti ipercalorici. Anti-iperglicemica e ipolipemizzante, la berberina è considerata una pista terapeutica promettente per la prevenzione delle complicazioni legate alla NASH.

Dove trovare la berberina?

Per sfruttare i benefici della berberina, questa viene estratta da diverse piante. Si presenta sotto forma di una polvere gialla utilizzata per la formulazione di numerosi integratori alimentari. Per esempio, l'integratore di berberina proposto nel catalogo SuperSmart è formulato sulla base di un estratto di crespino comune (Berberis vulgaris) standardizzato al 97% di berberina. È inutile dire che questo integratore contiene uno dei migliori dosaggi possibili!

In integrazione nutrizionale, è anche possibile ritrovare la berberina associata ad altri principi attivi. Una formulazione inedita è stata sviluppata combinando un estratto di Berberis vulgaris standardizzato al 97% di berberina, un estratto di Gynostemma pentaphyllum standardizzato al 98% di gipenosidi e un estratto di Buxus sinica standardizzato al 98% di fisetina. Riuniti nell'integratore AMPK Booster, questi tre estratti consentono di incrementare naturalmente l’AMPK, un enzima chiave del metabolismo. La sua attivazione consente di contrastare un gran numero di disturbi metabolici: iperlipemia, ipercolesterolemia, iperglicemia caratteristiche del diabete di tipo 2. Gli studi condotti sulla sperimentazione animale mostrano che l'attivazione dell'AMPK può contribuire ad aumentare la longevità.

Come scegliere il dosaggio giusto o la corretta posologia?

Ad oggi non esiste ancora un dosaggio consigliato per quanto riguarda la berberina. Secondo i dati scientifici attuali, sembrerebbe che la posologia vari a seconda dei casi tra 500 e 1500 mg al giorno. Alcuni studi suggeriscono che questa dose giornaliera possa anche essere aumentata fino a 2000 mg al giorno in alcuni casi particolari, per una breve durata e sotto controllo medico. In ogni caso, non esitate a chiedere consiglio a un operatore sanitario per aiutarvi a scegliere il migliore integratore alimentare adatto alle vostre esigenze.

Esistono delle controindicazioni?

Ad oggi, nessun effetto collaterale importante è stato rilevato durante l'utilizzo della berberina come integratore. Tuttavia, come qualsiasi principio attivo, questa sostanza può presentare alcune controindicazioni. Un parere medico è vivamente consigliato a coloro che seguono un trattamento. La berberina può infatti interagire con i principi attivi di alcuni farmaci. Infine, a scopo precauzionale, gli integratori di berberina sono sconsigliati alle donne incinte o che allattano e ai bambini.

IL CONSIGLIO DI SUPERSMART

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