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Quale sarà il cibo di domani?

Come si nutrirà l’umanità nel 2050 e oltre? Scopri gli alimenti del futuro.

2024-08-28
Cibo futuristico

Perché si devono trovare nuovi alimenti?

Stando alla maggior parte delle stime, la popolazione umana dovrebbe sfiorare i 10 miliardi di individui entro il 2050. Infatti, ogni ora, il pianeta conta 10.000 bocche in più da sfamare.

Allo stesso tempo, le superfici agricole disponibili per alimentare l’umanità diminuiscono drasticamente: se nel 1980 si contavano 3.000 m² di superficie agricola per abitante sul pianeta, oggi se ne contano solo 2.400 e saranno solo 1.600 entro il 2050 (1).

Inoltre, il cambiamento climatico rafforzerà le restrizioni che gravano sulla produzione alimentare mondiale: situazioni di siccità più accentuate, calo delle rese agricole, rischi climatici più frequenti, ecc. E questo senza contare la diminuzione delle risorse naturali (2).

Per fornire a tutta l’umanità delle quantità sufficienti di macronutrienti (proteine, carboidrati e lipidi) e micronutrienti (vitamine, minerali, oligoelementi, ecc.) in modo responsabile ed efficiente in un mondo più difficile, sono necessarie delle innovazioni per sviluppare il cibo di domani.

Insetti: un novel food molto promettente

Mentre vengono già consumati da quasi 2 miliardi di esseri umani nel mondo odierno, e tradizionalmente soprattutto nei paesi del Sud, gli insetti hanno atteso lungo tempo prima di essere autorizzati come “novel food” per l’alimentazione umana in Europa.

Gli insetti sono uno degli alimenti del futuro più promettenti per nutrire 10 miliardi di esseri umani (3): sono infatti ricchi di proteine, richiedono poco spazio e cibo e non consumano acqua direttamente.

Per il momento, tuttavia, solo due specie sono autorizzate dall’EFSA ai fini del consumo umano in Europa: le locuste della società olandese Protix e il tenebrione mugnaio essiccato di Agronutris (a cui si aggiunge il tenebrione mugnaio surgelato prodotto sempre da Protix).

In questione: le numerose analisi necessarie per verificare le prestazioni nutrizionali e la sicurezza degli insetti, in particolare per quanto riguarda le possibili allergie (4).

Carne in vitro – non è così facile

Se il tema della produzione della carne sintetica, in vitro, da parte delle start-up negli ultimi anni è salito agli onori della cronaca per il carattere decisamente futuristico dell’idea, la carne in vitro appare sempre meno come una soluzione praticabile a medio termine (5).

In effetti, il costo in termini di energia e tecnologie avanzate necessarie per la produzione di carne sintetica rende il processo attualmente non redditizio. Peraltro, allo stato attuale delle tecnologie, la produzione di carne in vitro avrebbe un impatto ambientale considerevole, il che rende la soluzione obsoleta rispetto alle sfide dei prossimi decenni (6).

Le alghe: l’alimento del futuro, amico nostro e del pianeta

Seppure siano consumate da millenni in Asia, solo di recente le società occidentali hanno scoperto i benefici delle alghe per la salute e la nutrizione. E questo senza considerarne i vantaggi sul piano ambientale.

Le alghe, infatti, già oggi catturano quasi il 50% della CO2 presente nell’atmosfera. Potenzialmente ricche di proteine e/o lipidi (a seconda della specie) e facili da coltivare, possono essere inoltre trasformate in ingredienti per la preparazione di ricette, ad esempio come perfette sostitute delle uova (7).

Le alghe sono quindi un ottimo candidato per contribuire a nutrire l’umanità di domani.

Integratori alimentari: presto indispensabili?

Oggi è ampiamente riconosciuto che l’immagine di un’umanità del futuro che si nutre di pillole, così come sviluppata dagli autori di fantascienza, è aberrante (abbiamo bisogno di mangiare del cibo vero), ma gli specialisti concordano sul fatto che un’ integrazione sarà probabilmente indispensabile per provvedere ai nostri bisogni.

Infatti, in un pianeta con superfici agricole ridotte, la grande posta in gioco sarà l’intensificazione della produzione. In questo contesto, gli integratori alimentari costituiscono una risorsa ideale per fornire all’umanità dei micronutrienti non necessariamente presenti nelle fonti alimentari previste per soddisfare il nostro fabbisogno di macronutrienti.

Oggi, pertanto, non è affatto difficile immaginare un’umanità del futuro che assume quotidianamente un cocktail di integratori più o meno simile a quello riportato qui di seguito.

  • Vitamina D – La popolazione occidentale moderna soffre già di un’importante carenza di vitamina D a causa della scarsa esposizione al sole. In un futuro senza prodotti lattiero-caseari e senza pesci selvatici, in cui l’umanità fosse più spesso confinata, un’integrazione di vitamina D sarebbe probabilmente necessaria (8). Si prediligerebbe la vitamina D3 vegana (già presente in Vegan D3, altamente biodisponibile, derivata da alghe non OGM e completamente priva di pesticidi).
  • Vitamina B12 – Se gli insetti e alcuni lieviti sono ottime fonti di vitamina B12, questo non vale per funghi e alghe (la cui vitamina B12 non è biodisponibile per l’uomo). Pertanto, molti esseri umani dovranno integrare la vitamina B12 (ad esempio con Methylcobalamine) per coprire il fabbisogno dell’organismo (9).
  • Omega-3 – Come per la vitamina D e la vitamina B12, gli omega-3 sono forniti dal consumo di piante terrestri e pesci che saranno sempre più rari nei prossimi decenni. Sarà quindi necessario optare per degli integratori di omega-3 per coprire il fabbisogno dell’organismo (10). Per alcuni integratori di omega-3, come Arctic Plankton Oil, non vengono intenzionalmente utilizzati i pesci, ma si predilige laspecie zooplanctonica Calanus finmarchicus, la più abbondante delle specie animali del pianeta.
  • Calcio – Sebbene le ortiche, gli spinaci e altre piante siano ottime fonti di calcio, è necessario consumarne in abbondanza (in media 1 kg al giorno) per soddisfare la dose giornaliera raccomandata. E questo mentre la migliore fonte di calcio rimane il formaggio. In un mondo senza prodotti lattiero-caseari, un’ integrazione di calcio diventerà quindi indispensabile (11).
  • MagnesioMentre la maggior parte degli europei soffre già di una carenza di magnesio, un futuro in cui si avesse accesso limitato a pesce grasso, frutti di mare e frutta a guscio imporrebbe un’integrazione di magnesio per raggiungere la dose giornaliera raccomandata compresa tra 200 mg al giorno e 370 mg al giorno (12). La forma di magnesio prevista sarebbe probabilmente l’orotato di magnesio (questa forma altamente biodisponibile si trova nell’integratore Magnesium Orotate).
  • Ferro – Oggi, in Europa, la carenza di ferro si riscontra generalmente nelle adolescenti e nelle donne che consumano poca carne. Gli insetti, che forniscono tanto ferro quanto il controfiletto, in futuro dovrebbero poter soddisfare il fabbisogno di ferro dell’umanità ed evitare le anemie. Ma coloro che non mangeranno insetti dovranno probabilmente prendere in considerazione, come oggi, un’integrazione di ferro (come Iron Bisglycinate), su parere medico (13).

Funghi e lieviti

Ricchi di fibre, minerali, vitamine e, in una certa misura, proteine (circa il 3% per molti funghi come gli shiitake), facili da coltivare poiché richiedono poca superficie, acqua ed energia e sfruttano i rifiuti organici, i funghi sono riconosciuti dagli esperti come un alimento che conoscerà ampia diffusione in futuro. E questo soprattutto perché la loro ricchezza di polisaccaridi ha dimostrato dei benefici per l’immunità (14-15).

Inoltre, lieviti e batteri vengono già sfruttati per produrre, mediante fermentazione, proteine ad alta biodisponibilità consumabili dall’uomo. E questo, ad esempio, usando 10 volte meno superficie della soia.

10 volte più calorie e proteine, una produzione che avviene in poche ore anziché mesi, una produttività di 1.500 chilocalorie per metro quadrato (con la possibilità di cumulare questa superficie con la produzione di elettricità solare): lieviti e batteri costituiscono senza dubbio una delle vie più importanti per produrre il cibo di domani (16-17).

Bibliografia

  1. WALLERSTEIN, David. Food-energy-water (FEW) nexus: Rearchitecting the planet to accommodate 10 billion humans by 2050.  Conserv. Recycl, 2020, vol. 155, p. 104658.
  2. HABERL, Helmut, ERB, Karl-Heinz, KRAUSMANN, Fridolin, et al.Global bioenergy potentials from agricultural land in 2050: Sensitivity to climate change, diets and yields. Biomass and bioenergy, 2011, vol. 35, no 12, p. 4753-4769.
  3. VAN HUIS, Arnold. Potential of insects as food and feed in assuring food security. Annual review of entomology, 2013, vol. 58, p. 563-583.
  4. https://www.efsa.europa.eu/fr/news/edible-insects-science-novel-food-evaluations
  5. BHAT, Zuhaib Fayaz, KUMAR, Sunil, et FAYAZ, Hina. In vitro meat production: Challenges and benefits over conventional meat production. Journal of Integrative Agriculture, 2015, vol. 14, no 2, p. 241-248.
  6. HOCQUETTE, Jean-François. Is in vitro meat the solution for the future?. Meat science, 2016, vol. 120, p. 167-176.
  7. CAPORGNO, Martín P. et MATHYS, Alexander. Trends in microalgae incorporation into innovative food products with potential health benefits. Frontiers in nutrition, 2018, vol. 5, p. 58.
  8. PRENTICE, Ann. Vitamin D deficiency: a global perspective. Nutrition reviews, 2008, vol. 66, no suppl_2, p. S153-S164.
  9. STABLER, Sally P. Vitamin B12 deficiency. New England Journal of Medicine, 2013, vol. 368, no 2, p. 149-160.
  10. SIMOPOULOS, A. P. Evolutionary aspects of omega-3 fatty acids in the food supply. Prostaglandins, Leukotrienes and essential fatty acids, 1999, vol. 60, no 5-6, p. 421-429.
  11. MILLER, Dennis D. Calcium in the diet: food sources, recommended intakes, and nutritional bioavailability. Advances in food and nutrition research, 1989, vol. 33, p. 103-156.
  12. MARIER, J. R. Magnesium content of the food supply in the modern-day world. Magnesium, 1986, vol. 5, no 1, p. 1-8.
  13. HURRELL, Richard F. Preventing iron deficiency through food fortification. Nutrition Reviews, 1997, vol. 55, no 6, p. 210-222.
  14. CHANG, S. T. Mushrooms as human food. Bioscience, 1980, vol. 30, no 6, p. 399-401.
  15. https://cordis.europa.eu/article/id/150431-dietary-fibres-to-boost-the-immune-system/fr
  16. JACH, Monika Elżbieta, SEREFKO, Anna, ZIAJA, Maria, et al.Yeast Protein as an Easily Accessible Food Source. Metabolites, 2022, vol. 12, no 1, p. 63.
  17. WALLS, Edward L. et GAINER, John L. Increased protein productivity from immobilized recombinant yeast. Biotechnology and bioengineering, 1991, vol. 37, no 11, p. 1029-1036.

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